Il
Positivismo è un movimento filosofico sorto in Francia nei primi dell’Ottocento
e diffusosi in seguito come un vero e proprio movimento culturale nel resto
d’Europa: infatti ad esso si ispireranno il Verismo italiano e il Naturalismo francese.
Esso
è fondato essenzialmente sulla fiducia nella scienza e sull’esaltazione del
progresso.
Henri de Saint-Simon
(1760-1825) fu il primo ad introdurre il termine Positivismo, ma il massimo
esponente di tale corrente fu Auguste Comte (1798-1857) che così ne sintetizzò
l’anima:
« L'Amour pour principe et l'Ordre pour base; le
Progrès pour but » (FR)
«
L'Amore per principio, l'Ordine per fondamento, il Progresso per fine » (IT)
Il positivismo si basa
sull'esigenza di attenersi ai fatti e sull'esaltazione della scienza, ritenuta
l'unico metodo di conoscenza valido e quindi l'unico sapere in grado di
comprenderli, misurarli e controllarli. Secondo il positivismo la realtà
sottostà a leggi precise, che le danno omogeneità e regolarità e vengono studiate
dalle singole discipline scientifiche. Le conoscenze che ricorrono a
spiegazioni non controllabili dalla scienza, come la metafisica, sono
considerate prive di valore e sottoposte a critica. La scienza impiega un
metodo descrittivo, che pone al centro la descrizione dei fatti e
l'individuazione delle leggi che spiegano le relazioni costanti tra i fatti
stessi. Il metodo della scienza deve essere esteso a tutti gli ambiti del
sapere.
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